Il 30 settembre si avvicina e con esso la fine di uno degli strumenti più utilizzati in ambito di Conversion Rate Optimization: Google Optimize.
La notizia è stata ufficializzata, dopo diversi rumors, verso la fine di gennaio 2023 ed è stata abbastanza un fulmine a ciel sereno, soprattutto per quanto riguarda le possibili alternative o upgrade di software: non c’è stato infatti nessun nuovo Optimize 4 come successo per Analytics. Si chiude e basta.
CRO: Cosa è e perché è importante
Come detto prima, Google Optimize rappresenta uno degli strumenti utilizzati in ambito CRO, ma cosa si intende per Conversion Rate Optimization e perché è cruciale in ogni business?
L’ottimizzazione del tasso di conversione (CRO), per definizione è l‘insieme di tutte quelle azioni atte ad aumentare la percentuale di utenti che generano un obiettivo all’interno di un sito web o app. Gli obiettivi possono includere macro goal come l’acquisto di un prodotto o micro goal come il clic su “aggiungi al carrello”, l’invio di un form o l’attivazione della chat.
In modo ancora più sintetico la CRO può essere vista come numero totale delle conversioni / numero di sessioni o numero di utenti che hanno visitato il sito o l’app.
In realtà la Conversion Rate Optimization è un processo molto più complicato che può essere visto come un framework incentrato sia sul metodo scientifico sia sulla comprensione di ciò che guida, blocca e / o persuade un utente dal compiere determinate scelte o navigazioni. L’obiettivo è quindi quello di poter offrire loro la miglior user experience possibile in modo da agevolare gli utenti a compiere le azioni di interesse.
In generale, i siti web e le app possono aumentare i tassi di conversione in due modi: aumentando il traffico complessivo del sito e/o aumentando l’efficienza del sito: nel primo caso basterà aumentare, ad esempio, lo spending in Advertising per potare un numero maggiori di utenti al sito / app, cercando di mantenere costante il tasso di conversione. Nel secondo caso, invece, a parità di traffico, dovranno essere analizzate, scovate e risolte tutti i possibili painpoints che bloccano gli utenti dalla conversione.
Il tutto deve essere poi misurato attraverso il ROI o ROAS, a seconda delle necessità: questo significa che più spesa in adv viene generata, meno probabilmente sarà il mio ROI /ROAS. Se invece lavoro sul pubblico target, migliorandone la user experience.. si ottiene un denominatore costante mentre aumenterà sensibilmente il numeratore: più conversioni a meno (o costante) spesa.
Google optimize non più disponibile dal 30 settembre 2023
Ovviamente all’interno del framework di CRO non poteva mancare la parte di Testing & Targeting: la maggior parte dei siti che hanno installato Google Analytics utilizzano in parallelo anche Google Optimize. Questa scelta è spesso dovuta a tre fattori:
- Strumento completo e facilità d’uso
- Integrazione nativa con Google Analytics
- Esiste la versione free
GA4 non andrà a sostituire o ad inglobare delle feature relative a Google Optimize ma saranno rilasciati dei connettori diretti ai principali tools di testing & targeting presenti nel mercato.
Quali sono le alternative a Google Optimize: Pro e Contro
Questo argomento è già stato trattato nel seguente post dedicato ai tool comparativi di Google Optimize.
Di seguito una tabella riassuntiva dei principali tool analizzati: Visual Website Optimizer e Optmizely.
Casi studio con Visual WebSite Optimizer
Miglioramento pagina contatti
Il primo caso studio riguarda il sito che state navigando, ovvero enricopavan.com
Il tutto nasce dall’analisi dei dati di navigazione utente, sia a livello di numerica tramite il pathing di GA4 sia tramite l’utilizzo di heatmaps come Clarity.
Il principale painpoint era relativo alla pagina contatti, dove, tramite Clarity, abbiamo rilevato un elevato fallout di utenti durante la procedura di compilazione del form. I campi presenti, oltre a Nome, Email e Messaggio erano Tipologia di richiesta (dropdown), Azienda e Telefono.
Inoltre, era presente anche una mappa “get directions” che pensavamo fosse utile soprattutto da mobile.. niente di più sbagliato!
Analizzando quindi i dati provenienti dai due software e facendo riferimento ai principali studi di UX è stato creato il seguente A/B Test:
- H0: La pagina attuale funziona al netto di nessun cambiamento
- H1: Per migliorare la UX e velocizzare i contatti verrà modificato il form ed inseriti dei quick link a Whatsapp e all’invio della mail diretta
Modificata la pagina, ridotto il form e inseriti i link è stato generato il test che ha fornito i seguenti risultati:
La variante, ovvero H1, ha generato in 15 giorni circa un miglioramento di quasi il 45% rispetto alla pagina base.
Analizzati i dati e determinata la pagina vincente, quest’ultima è stata aggiornata in base ai nuovi insight ed inserita direttamente online.
Personalizzazione dei contenuti
Oggetto della personalizzazione sempre il sito che state navigando.
Putroppo, come spesso accade, anche i post presenti in questo blog sono stati copiati e distribuiti su altri siti senza inserire menzioni o link di nessun tipo.
Grazie ad un software di riconoscimento delle aziende che navigano il sito tramite l’incrocio di geolocalizzazione e IP statico (es. Albacross), queste informazioni sono state inviate direttamente alle variabili di VWO attraverso le quali sono state generate delle personalizzazioni sia a livello di contenuto che di struttura di pagina.
- H0: le pagine con codice o altro contenuto possono rimanere tali
- H1: le pagine con codice o altro contenuto forniranno struttura 404 oppure codice contenente errore
I visitatori di queste personalizzazioni erano ovviamente quelli che rispettavano le regole di riconoscimento descritte sopra.
Certo, è chiaro che non potrà mai essere un elemento per evitare di vedere i propri contenuti copiati all’interno di altri siti, però può essere un ottimo esperimento per valutare l’attività, nel proprio sito, di questi “copy” : )
E tu che tool utilizzerai al posto di Google Optimize? Ci hai già pensato? Fammelo sapere nei commenti!
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