Quest’estate Google Data Studio ci aveva “regalato” la cosiddetta data blending feature, ovvero la funzione che permette di unire assieme due o più sorgenti dati in un’unica istanza. Se vuoi rinfrescarti la memoria o non sai di cosa parlo, qui trovi un articolo super esaustivo sul data blending.
Il rilascio di questa feature è stato accolto in maniera più che positiva da tutti noi, in quanto rappresentava un tassello a Data Studio mancava rispetto ai competitor.
Purtroppo però non ero ancora possibile “manipolare” i dati all’interno del merge file, ovvero non potevo incrociare i record della sorgente A con quelli della sorgente B.
Da ieri, invece, Google ha rilasciato la possibilità di creare i custom field utilizzando anche la sorgente di dati uniti!
Google Data Studio Custom Blended Fields
I nuovi campi calcolati partendo dal blending data file si creano in modo molto simile al setting dedicato ai custom fields per le standard metrics.
Vediamo, con un esempio, di cosa si tratta.
STEP 1: Creazione tabella dati
- Unione di Google Analytics con Search Console.
- Primary Key: data.
- Metrics: Sessioni (GA), Clicks e Impressions (GDS).
STEP 2: Creazione del blended custom field.
- Nuovo campo calcolato: CTR Clicks su Sessioni
STEP 3: Inserimento del file nella tabella
Potenzialità e limiti
Con questo ulteriore step, Google Data Studio dimostra una propensione al voler diventare un tool, oltre che di visualizzazione, anche di Business Intelligence al pari di Tableau e Qlick.
Relativamente ai limiti, non so se creando blended custom fields complessi la risposta del software possa risentirne e quindi portare ad un delay nella visualizzazione.
Al momento testiamo questa nuova feature e vi ricordo, se non vi siete già iscritti, che esiste il Gruppo Facebook dedicato a Data Studio: Fatti di Optimize e Data Studio
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