Onestamente non mi ero mai posto il problema finché non mi è arrivata la richiesta:
“Secondo te, se cambio immagini o inserisco un video nella scheda della app, ottengo più download?”
Come sempre, a questa domanda la risposta è stata: “sarebbe il caso di iniziare un progetto di Testing e Targeting“.
Il problema è capire se è possibile farlo sulla scheda del Googl Play Store: fortunatamente ho scoperto l’esistenza del “Play Listing Experiment“.
Ma andiamo con ordine.
Che cos’è il Google Play Store Listing Experiment?
Il Google Play Listing Experiment è una sorta di piattaforma dedicata al Testing & Targeting per il listing delle app, presente nella sezione developers.
Con lo Store Listing Experiment è possibile generare A/B test direttamente sulla scheda dedicata all’app che stiamo promuovendo e il primo obiettivo – o goal- da tenere sotto controllo saranno sicuramente il numero di download per variante di listing.
Le principali funzioni di questa piattaforma sono:
- La possibilità di testare immagini, video e testo del listing
- Creare test a livello Global o Local
- Modificare l’ordine degli screenshot dell’app
- Selezionare il numero di utenti che saranno sottoposti al test
- Monitorare il tutto direttamente dalla Play Console
L’importanza del “GeoTargeting”
Più che geo targeting dovremmo parlare di language targeting in quanto si basa sulla scelta delle lingue a cui poter veicolare il test.
A livello Global è possibile solamente modificare le immagini ed inserire video, nella versione Local è possibile targetizzare gli utenti per lingua di riferimento (massimo 5 lingue per test) e modificare immagini, video e testo all’interno della scheda dell’app.
La versione geolocalizzata è molto utile se, per esempio, andiamo ad introdurre un video esplicativo dell’app per una determinata lingua, oppure sono presenti delle feature solo per determinate zone e così via.
La creazione del test
Nota: Prima di partire con il test, annotatevi l’attuale conversion rate “overall” che potete trovare nella sezione Acquisizione della developer console. Purtroppo al momento non vi è la possibilità di “salvare” questo dato che vi servirà come prima base di confronto per il test.
Una volta deciso se fare un test Global o Local le prime cose che vengono richieste sono:
- il Targeting, ovvero la definizione della percentuale di utenti coinvolti nel test
- il/gli Attributes, ovvero cosa vogliamo andare a modificare all’interno della nostra scheda app (icona, screenshot, elementi grafici, short description, full description, video)
Suggerimento: come nei normali A/B test, modificate un elemento (attribute) per volta!
A questo punto andiamo a modificare tramite l’import, ad esempio, gli elementi che abbiamo selezionato da sottoporre al test.
Una volta settati tutti i parametri, basta semplicemente cliccare su “Run Experiment” e il nostro test sarà subito attivo nel Google Play Store.
Risultati
Come ogni strumento di testing, anche lo Store Listing Experiment vi fornisce la possibilità di consultare i dati sia a livello di trend
sia a livello di performance.
Nel secondo caso, quando si analizzano i risultati, bisogna stare attenti agli errori di 1° livello e/o ai falsi positivi:
- Performance non del tutto positiva: graficamente si traduce come una barra con una % rossa e una % verde. In questo caso non dobbiamo applicare la variante di listing in quanto incorreremmo nell’errore di esporre la nostra app ad un minor numero di download rispetto a quanto rilevato inizialmente.
- Performance totalmente positiva: in questo caso la barra è completamente verde e le modifiche possono essere applicate in quanto viene rilevato un netto miglioramento delle performance
- Performance negativa: la barra è completamente rossa e le modifiche non devono essere apportate.
Ovviamente anche il tempo e il numero di installazioni influenzano il risultato: non fate terminare mai un test prima dei 7 giorni e calcolate una percentuale di incremento di installazioni tramite uno dei classici software per la numerosità campionaria.
La prova del nove
Dato che il mondo delle app -ma non solo- è spesso nebuloso, sia in termini di dati che di comportamento degli utenti, una volta sviluppati i primi A/B test consiglio vivamente di generare un B/A.
Generare un B/A test significa riproporre lo stesso esperimento ma a varianti/originale invertite: in questo modo verranno dissipati dubbi ed eventuali “errori” dovuti a fattori esterni (es: la variante ha vinto ma in quel periodo era presente una massiva campagna esterna).
CASE: inserimento di un video nel listing
Nel nostro caso, la richiesta è stata quella di inserire un video all’interno del listing dell’app.
Il test è durato circa 12 giorni e, confermato anche dal B/A test, abbiamo riscontrato un aumento delle installazioni pari al 23,5% ed un incremento dell’utilizzo dell’app di più del 35% (dato, questo, ricavabile da Firebase/Analytics).
TAKEAWAY. Che cosa abbiamo capito dagli esperimenti sul listing
- I video all’interno delle schede funzionano molto più degli screenshot
- Dato che il video deve essere hostato in YouTube, l’upload “unlisted video” permette di incrociare le metriche del listing experiment con quelle di Youtube Analytics dato che oltre il 90% delle visualizzazioni arrivano dallo Store.
- Il video no logo ha performato di più (il nostro logo è già presente nel listing)
- Inserire un video con i sottotitoli o “capibile” anche senza suono ha aumentato le installazioni
- La value proposition deve essere espressa subito nella short description
- Nella long description assicurarsi di aver inserito i benefit
- Gli screenshot devono essere pensati per non far zoommare l’utente ma evidenziare subito il prodotto
E tu, hai mai utilizzato il listing experiment?
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