Tra ieri e oggi Google ha deciso di sganciare due bombette mica da ridere: ha rilasciato in versione Beta il GTM Server Side Tracking e le JS API di Google Optimize.
E quindi? Cosa comporta?
GTM Server Side Tracking
Risulta abbastanza inutile scrivere una guida dettagliata su questo nuovo strumento, dato che sarebbe semplicemente una riproduzione a pappagallo di quanto potete reperire – dall’introduction fino al dettaglio- direttamente dal blog di Simo Ahava, che vi invito caldamente a leggere.
Mi limito a riassumere i principali tratti distintivi di questo nuova metodologia di TMS (Tag Management System):
- Riduzione del tempo di caricamento degli attuali script (es. Facebook pixel): tradotto, velocità di caricamento nel cliente migliorata
- Maggior sicurezza e meno spam bot: le informazioni via Server Side Tracking non saranno più debuggabili “facilmente” ed in più possiamo eliminare il traffico da bot creando una “secret key” (una custom dimension) che poi filtreremo da pannello admin di Google Analytics
- Pulizia e validazione del payload: possiamo creare dei client che in automatico “puliscono” i dati dai PII prima di incamerarli in GA (attività che ora viene fatta utilizzando i customTask (sempre grazie a Simo Ahava)
- Ownership dei dati
- Bypass dei principali sistemi di blocco dati: come ad esempio l’ITP di Apple
Ovviamente, rispetto alla versione client classica che utilizziamo di solito, la versione ServerSide presenta dei costi variabili che dipendono dal numero di request che vengono inviate.
Google Optimize Javascript API
Google Optimize ora offre a strumenti CRO di terze parti la possibilità di associare i propri dati con quelli della piattaforma di interesse; in altri termini, grazie alle API, sarà possibile creare una congiunzione tra strumento di CRO e Optimize.
Per ora, tramite le API di Optimize, sono disponibili i seguenti campi:
- containerId
- combinazione: se stiamo generando un AB Test l’output sarà 0 (originale), 1 (variante 1), ecc; nel caso si trattasse di un test multivariato (MVTest), l’output diventa “0-1” (ovvero la combinazione dell’elemento A0 con l’elemento B1) e così via
- experimentID
La prima piattaforma ad approfittare di questo rilascio è stata Hotjar: ora, a differenza del workaround che vi ho spiegato in questo post, questo strumento permetterà di:
- Rilevare automaticamente gli esperimenti Optimize
- Filtrare le registrazioni Hotjar in base all’ID esperimento Optimize e alle sue varianti
- Filtrare le registrazioni per combinazione
Leave a reply