Ultimo giorno del WebSummit 2017, purtroppo.
Quest’anno si sono superati, penso sia la migliore edizione da quando ci partecipo (sono ormai giunto alla quinta).
Vediamo di cosa si è parlato oggi.
La giornata è stata aperta dal VP di Amazon Werner Vogels che ha illustrato come Echo & Alexa possano diventare strumenti human-centric-design. Amazon infatti mette a disposizione di tutti -developers e non- delle librerie con cui modificare, migliorare e modificare le prestazioni dei suoi strumenti, basandosi ovviamente sui dati raccolti. Werner afferma inoltre che nel breve periodo saranno eliminate gran parte delle interfacce uomo-macchina, come ad esempio tastiera e mouse, a favore di una più facile interazione linguistica o gestuale.
Nella sala dedicata a AutoTech/TalkRobot si sono alternati Xabi Uribe Extebarria di Sherpa che sta realizzando un software/prodotto basato su machine learning/AI che diventi il nostro personal assistant intelligente, anticipando le nostre possibili richieste o che “intuisca” il tipo di musica che vogliamo sentire, cosa vogliamo mangiare, ecc. Antoine Blondeau di Sentiment Technologies ha mostrato come sempre più software basati su AI e deep learning siano applicati a siti e app in modo da fornire esperienze di navigazione super personalizzate. Si è parlato anche di PornVR e di sex toys intelligenti con Stephanie Alys e Dinora Hernandez: entrambe concordano sul fatto che l’esperienza di intrattenimento di questi servizi non può essere solo visiva ma deve coinvolgere anche tutti gli altri sensi. A breve quindi verranno dotati di AI e VR anche i sex toys presenti nel mercato.
Aggirandomi poi tra le startup ho visto molte di esse dedicate al green, al bio e alla solidarietà. Ho incontrato, inoltre, altre due aziende del panorama italiano: Clairy e SeoZoom.
La prima è una startup nata nel Talent Garden di Pordenone e si occupa di migliorare la qualità dell’aria utilizzando le proprietà delle piante ed un vaso smart. Questo prodotto permette di purificare l’aria interna alla casa ed è possibile analizzare il tutto tramite un’app dedicata. I risultati di Clairy sono stati verificati e certificati dall’università di Firenze ed il team, nel 2016, ha vinto un programma di accelerazione di tre mesi in Silicon Valley. E’ stato veramente un piacere rivedere Paolo Ganis ed il team a questo evento!
La seconda azienda è il “figlio” di Ivano di Biasi, una suite all SEO che permette di analizzare in modo completo l’andamento del traffico organico, le variazioni delle keywords, studiare la concorrenza e molto altro ancora. Nata nel 2015 ad oggi è la suite SEO più utilizzata in Italia! Complimenti ad Ivano e a tutto lo staff di SEOCube/SeoZoom.
Nel palco centrale si torna a parlare del nuovo modo di generare lo storytelling: non ci saranno più contenuti “scritti” e/o statici ma si evolveranno in racconti 1:1 via realtà aumentata o realtà virtuale, con ovviamente annesse interazioni.
Si passa a Alexander Nix di Cambridge Analytica che ci mostra come sono stati utilizzati i dati per la campagna elettorale di Donald Trump. Ovviamente, questione etiche/politiche a parte, lo speech è stato molto affascinante: ha evidenziato come sia possibile raccogliere e analizzare -in America la legge sulla privacy è molto meno stringente di quella Europea- i dati lasciati dagli utenti e, tramite tool e algoritmi dedicati, generare le principali keyword da utilizzare in determinati comizi, come e dove lanciare campagne adv online e/o offline e così via. Ovviamente durante lo speech è volato qualche fischio legato soprattutto all’accostamento con il presidente degli USA.
Rosario Dowson e Sara Sampaio hanno invece parlato di come utilizzare i social lato attivismo mentre Wyclef Jean e Martin Garrix hanno dimostrato come i dati possano tornare utili anche quando si parla di musica, sia in termini di composizione sia in termini di aspettative. Wyclef Jean si aspetta infatti che i prossimi device anticipino la musica che si vuole ascoltare analizzando mood, espressioni, dati raccolti ecc mentre Martin Garrix dice di creare le sue hit basandosi sui dati che derivano dall’ascolto delle sue canzoni nei vari Paesi del mondo.
Intermezzo dedicato al PITCH Winner: la startup vincitrice del Web Summit è Lifeina, ovvero uno smartfridge che tramite app e dispositivi associati permette a tutti i gli utenti sofferenti di particolari patologie (es diabete) di portare sempre con sè i prodotti e quindi di vivere una vita normale.
Lunghissimo applauso e sale sul palco Al Gore: in due minuti netti conquista il pubblico che si alza più volte ad applaudire. Dimenticavo: 20.000 persone nella Meo Arena, altre 20.000 davanti a più megawall esterni che proiettavano l’intervento.
Ovviamente il 60% dello speech è dedicato ai cambiamenti climatici in atto, le soluzioni che si stanno proponendo e a come poter diventare parte del cambiamento. Il 40% è dedicato a Trump e alla sua campagna contro il climate change. Ragazzi se c’è da imparare sull’arte oratoria di quest’uomo ma soprattutto Gore indica in tutti noi la possibilità di essere parte del cambiamento in quanto siamo ormai arrivati al limite che la Terra può sopportare.
Ovviamente chiusura finale e arrivederci al 2018 sempre a Lisbona.
Ribadisco: il WebSummit si è superato alla grande, Paddy ha portato ospiti di primaria importanza che difficilmente rivedremo su altri stage. Se lo consiglio come evento: assolutamente sì! Questo evento ti permette di aprire la mente e di vedere più in la del tuo naso, analizzando e capendo le tecnologie e i trend del mercato del futuro. D’altronde, come ha detto Einstein: la mente è come un paracadute, funziona solo se apre!
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