Ultimo giorno al Web Summit 2018: purtroppo anche questa edizione si sta per concludere e già non vediamo l’ora di partecipare all’evento nel 2019.
Andiamo però con ordine.
La giornata inizia con Julie Love di Microsoft che illustra come la casa madre si sta approcciando all’utilizzo di computer quantici e di come possono essere effettivamente rivoluzionari e aiutare ciascuna persona che ne fa uso.
Si passa di corsa verso il padiglione che sta agli antipodi per ascoltare uno speech veramente fenomenale: “How to fix your shitty pitch“. Devid Schneider illustra quali sono i do’s an don’ts da applicare durante la presentazione della propria azienda a dei possibili investitori o clienti. Tra tutti:
- Prima di partire con le slide, ricordarsi sempre di presentare l’azienda o il prodotto che si vuole promuovere
- I punti elenco vanno bene, ma nel limite di tre
- Non essere troppo agitati o chiusi in sè stessi per l’emozione
- Evitare di utilizzare il contatto fisico per ovviare all’emozione
- Avere sempre la risposta pronta
- Non esagerare
- Presentare immagini ad altissima definizione nelle presentazioni (e qui ho pensato molto a Marco Quadrella di SearchOn 🙂 )
- Non divagare e andare diritti al punto
Subito dopo cede la parola ai due tech leader (CEO & Director) di Intel Capital e CrunchBase i quali danno dei consigli su come presentarsi agli investitori/clienti e concordano sul fatto di
- presentare sempre un’agenda degli argomenti trattati
- di far risaltare i plus del proprio prodotto/servizio
- di far capire qual è il motivo per cui il nostro prodotto/servizio dovrebbe servire
Successivamente vengono presentate le tre startup finaliste e, davanti ai tre giudici designati si susseguono:
- Andrew Kouri di lvl5 Inc: grazie alla computer vision stanno creando una sorta di Google Maps ad altissima definizione che servirà poi per essere installata nelle auto a guida autonoma o tramite utilizzo di VR per riconoscere eventuali punti pericolosi. Il tutto avviene tramite un database “open” e alla possibilità di installare un dispositivo all’interno delle auto che registra ogni singolo evento/movimento durante la guida
- Dhruv Ghaluti di Factmata: il loro software è utile a rilevare e marchiare le fake news che inondano il web. Allo stato iniziale una AI viene istruita da un set di persone fisiche che fanno parte delle principali testate giornalistiche mondiali. Successivamente l’AI scannerizza milioni di documenti ed estrapola solo quelli che hanno valore per le persone, eliminando fake news, hate talks, ecc.
- Alex Kendall di Wayve: tramite un sistema di ML e AI, basato sui comportamenti di guidatori professionisti, stanno mappando le centraline delle auto per la guida autonoma. Durante la guida, tramite dei dispositivi ottici, l’auto riconosce elementi positivi (es. strada, riga di mezzeria, ecc) e negativi (ostacoli) utili a determinarne l’autonomia di guida.
Il pomeriggio lo passiamo a visitare le varie startup presenti: in questa giornata sono molte quelle che si sono concentrate sul marketing basato sull’AR/VR. Purtroppo per, come ho avuto modo di parlare con alcuni di loro, concordano sul fatto che possiamo creare tantissime app ma la vera esplosione dell’Augmented Reality e/o Virtual Reality avverrà quando sia iOS sia Android decideranno di installare di default la possibilità di visualizzare contenuti AR/VR con la videocamera nativa del telefono, senza app quindi.
Torniamo nel Centre Stage per ascoltare come Lime, startup dedicata al renting dei monopattini elettrici -detti Scooter-: gli utenti delle app di bike sharing si stanno infatti spostando su questo mezzo, molto più semplice da utilizzare e da parcheggiare rispetto ad una bici. Purtroppo in Italia dovrebbe fare la sua comparsa solo a Torino: la città sarà usata come test per valutare la futura espansione nel nostro Paese. Il parametro principale per la valutazione sarà la difesa dal vandalismo che ha imperversato su mezzi come OfO o altre bike sharing application.
Rullo di tamburi ed ecco comparire il nome della startup vincente: Wayve! La mossa dei giudici è andata totalmente contro il parere del pubblico, come ogni anno… 🙂
Prima dei closing remarks, Paddy Cosgrave chiama sul palco le Women in Tech e anche Nadia, VP di Analytics Boosters, è invitata a salirci: emozione ed orgoglio per questa partecipazione ed essere in un palco così importante! Go Nadia!!
Chiude il WebSummit 2018 il presidente del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa: ci invita tutti a cavalcare questa nuova ondata digitale che da Lisbona coinvolge tutta l’Europa, cercando di garantire la libertà di espressione, liberà di scelta e parità di diritti a tutte le persone che si interfacciano con la rete.
Queste parole chiudono il cerchio virtuale iniziato durante l’opening night da Sir Tim Bernes-Lee, che chiedeva appunto un contratto per il Web, in modo da renderlo un luogo di istruzione e scambio di idee, oltre che di post sui gattini.
Ora non ci resta che aspettare l’anno prossimo per il prossimo WebSummit: noi abbiamo già prenotato l’aereo e voi?
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